I greci dicevano che la meraviglia è l'inizio del sapere e allorché cessiamo di meravigliarci corriamo il rischio di cessare di sapere.

Ernst H. Gombrich

Komagata e la serie Little eyes

I libri per bambini ideati da Komagata nascono dal desiderio di mettere in scena, attraverso il gioco, la sorpresa, e la scoperta, una sorta di complicità con i suoi giovani lettori. La comunicazione non avviene solo attraverso la trasmissione di contenuti, ma anche attraverso il legame che si crea tra elementi, immagini e figure che insieme fanno nascere qualcosa che non c’è.
I suoi libri sono concepiti come oggetti a tre dimensioni, dove grande importanza è data all’uso della carta che diventa un medium raffinato, sulla quale forme o colori diventano un gioco. Come nel gioco, stupore e meraviglia sono parte di queste piccole opere d’arte e sono sentimenti che nascono sfogliando le pagine, con la curiosità che fa parte dei bambini, sapientemente stimolata da Komagata.
Lo sguardo si sposta sull’immagine in verticale, orizzontale o in diagonale, dal centro ai margini, o viceversa, da una figura all’altra. Le forme invece, possono costruirsi e disfarsi, aprirsi e ripiegarsi, crescere e decrescere.
Sollevare, ripiegare, avvolgere, incastrare, sono solo alcune delle azioni che questi libri ci permettono di fare. Con entrambe le mani, i bimbi sfogliano le pagine una dopo l’altra, mentre gli occhi seguono questi movimenti e le sorprese che pian piano vengono svelate. La lettura diviene quindi un momento attivo, dinamico.



Komagata non rispetta la tradizionale concezione dell’oggetto libro che invece va sperimentato in maniera diversa, originale.
Komagata concepisce il libro come il primo incontro tra il bambino e il mondo visivo, con i codici che gli appartengono. Forme, colori, contrasti, volumi, ritmi, moltiplicazione, vengono comunicati con la semplicità che è caratteristica dell’artista. Attraverso la semplicità delle forme, l’artista riesce a mostrare la complessità dei loro rapporti. Comunica con concetti chiari e diretti, utilizzando la loro essenza.
Le sue immagini rispettano la rappresentazione ideale della realtà, ma allo stesso tempo mettono in discussione la percezione e le conoscenze del lettore. Invitano a osservare, riflettere e a cambiare il punto di vista sulle cose e ci fanno capire che la realtà stessa è piena di possibilità da scoprire.
Con grande semplicità, l’artista giapponese mostra come nel nostro mondo, la visione delle cose è soltanto parziale e non assoluta. Con poche mosse ci aiuta a scoprire immagini nascoste e ad avere uno sguardo più audace, che non si fa ingannare dall’apparenza.


Little eyes è una serie di libretti per bambini molto piccoli. Questi libri sono nati inizialmente con lo scopo di instaurare una relazione speciale con sua figlia, per poi essere concepiti come delle piccole opere d’arte. Con lei li ha sperimentati, annottando le risposte agli stimoli che questi libri le provocavano e valutandone l’efficacia. Infatti, dall’osservazione delle reazioni della piccola Aï durante la lettura, Komagata continua le sue ricerche e progetta libri che hanno l’obiettivo di provocare il piacere per la sorpresa della scoperta. Il titolo è un gioco di parole sul nome di sua figlia Aï, che si pronuncia esattamente come “occhio” e “io” in inglese, mentre in giapponese “ai” significa amore.
Sono dieci libri senza testo, indipendenti uno dall’altro perché raccontano un tema o un concetto diverso, ma allo stesso tempo fra loro collegati perché vanno a formare un unico grande libro di esperienze. Nell’intera serie affronta linguaggi e strumenti dell’arte: il disegno, la forma, il colore, la superficie, il volume, il ritmo, il pieno e il vuoto.
Sono libri che quindi sviluppano una buona capacità di osservazione e attenzione, perché quando si incontra l’inaspettato questo trasforma il resto degli eventi e cambia il corso delle storie. I suoi libri sono da guardare, leggere, toccare, da sentire con tutti i sensi e proprio per questo le forme, i colori e le carte che utilizza sono fondamentali per favorire l’esperienza tattile e visiva.

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