Quando ero bambino sognavo sempre che avrei voluto volare tra gli alberi e nel cielo. Porto ancora in me dopo quarantacinque anni la nostalgia di questo sogno. Io non voglio rappresentare un uccello, ma il dono, il volo, lo slancio.
Costantin Brancusi è uno scultore rumeno, nato nel 1876, che
ha vissuto e lavorato a Parigi dal 1904. Durante la sua carriera annota in vari
taccuini i suoi pensieri sull’arte. Per Brancusi è importante che l’arte
comunichi e che il messaggio si espanda, così come le emozioni che trasmettono
le sue opere. Queste frasi scritte sotto forma di massima sono state raccolte
tutte in un unico libro che viene chiamato Aforismi.
Ne trascrivo alcuni, quelli che meglio raccontano la sua
arte e ci aiutano a capire il suo pensiero.
Si è fatta arte per
dominare
per piangere
per pregare.
Noi la faremo per
vivere.
Lo scopo dell’arte è raccontare la vita stessa.
L’elemento ispiratore dell’artista è la natura e per
esprimere l’essenza della realtà, Brancusi riduce la forma fino a raggiungere l’intimo
delle cose. Le sue forme, in apparenza semplici, sono cariche di un profondo
significato simbolico.
La semplicità si
avvicina al senso dell’arte perché è vicina al senso reale delle cose.
Ci sono due tipi di semplicità. Quella che si avvicina
all’ignoranza e va verso la stupidità, e quella che si avvicina
all’intelligenza e arriva alla complessità. Quest’ultimo tipo di semplicità è
una conoscenza voluta, figlia di un pensiero razionale ben preciso.
C’è un fine in tutte
le cose. Per arrivarci bisogna liberarsi di sé stessi.
L’artista è solo un mezzo che deve comunicare un alto
contenuto e per farlo deve liberarsi di sé stesso (attraverso un percorso di
purificazione), e riuscire a cogliere l’essenza delle cose.
L’artista è uno schiavo che obbedisce all’arte e da essa si
fa guidare. L’ispirazione diventa un’imposizione che viene dall’alto, ma
l’artista deve essere libero da sé stesso per riuscire a seguirla.
Io non credo al
tormento creativo. Il fine dell’arte è creare la gioia. Si crea artisticamente
solo nell’equilibrio e nella pace interiore.
Il dono è il simbolo della gioia e quello che fa l’artista
con le sue opere è un dono perché è completamente gratuito e rivolto a tutti.
All’artista basta la gioia del dare e il dono stesso deve offrire felicità.
La
gioia che l’artista prova mentre scolpisce la sua opera è la felicità che viene
donata. La gioia del creare non è una sensazione egoistica di un artista che si
sente realizzato, ma è la gioia di liberare la propria anima e diventare un
individuo completamente libero.